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Contro la crisi idrica e i cambiamenti climatici accelerare l’informatizzazione della PA

intervista CARLO CANE, PRESIDENTE DI OIKOS ENGINEERING

Presidente Cane, i cambiamenti climatici la crisi energetica impongono al territorio un’accelerazione in termini di trasformazione digitale dei servizi, intesa non soltanto come strumento di innovazione ed efficienza ma anche di resilienza. In base alla sua esperienza, come si può intervenire per dare impulso all’informatizzazione degli Enti pubblici e quali settori sono maggiormente interessati?

L’e-government potrebbe contribuire in maniera significativa alla competitività del nostro Paese, sia migliorando l’efficienza e la produttività dei processi interni alla PA e alle Aziende Pubbliche detentrici di Pubblici Servizi, generando in tal modo risparmi e liberazione di risorse, che potenziando l’offerta a cittadini e imprese sostengono così la produttività del settore privato. Sono state svolte diverse analisi dalle quali emerge un generale ritardo della nostra PA anche rispetto ai principali Paesi industrializzati. La realtà italiana è però molto diversificata e complessa, posso testimoniare che si passa da casi estremamente virtuosi ad imbarazzanti arretratezze e credo che ciò dipenda non da uno, ma da una serie di fattori. La qualità e diffusione delle infrastrutture di connettività, le competenze interne dei funzionari, ma mi riferisco anche alla diffusione dell’utilizzo di internet da parte del cittadino e della gamma di attività che costui effettua in rete (fruizione di contenuti audio/video, servizi finanziari, comunicazione, e-commerce…). Anche i nostri Imprenditori non sono sempre in grado di sfruttare le tecnologie digitali per migliorare efficienza, ridurre i costi e ampliare i loro mercati. Nonostante tutto ciò, anche grazie a situazioni eccezionali quali la pandemia che, di fatto, ha ristretto o impedito l’accesso agli uffici per due anni e l’avvento del PNRR, stiamo ora vivendo un vero e proprio cambiamento epocale, una mutazione del modo di confrontarsi con i Cittadini e con il territorio in generale, grazie alla quale l’e-gov non viene più percepito come spersonalizzazione del rapporto tra Pubblica Amministrazione e Utenza. Il legislatore ha finalmente compreso come sia necessario dettare linee guida funzionali alla completa digitalizzazione degli archivi e all’adozione di software gestionali di tipo full web operanti in cloud certificati, facendo in tal modo colloquiare le diverse banche dati sia locali che nazionali. Anche il progressivo ricambio generazionale dei nostri Funzionari, sono sicuro, non potrà che favorire un utilizzo dell’ICT per razionalizzare e integrare processi e fornire servizi pubblici alla Cittadinanza. Tornando alla domanda, le posso dire che l’offerta di E-Government da parte delle Amministrazioni Pubbliche è ad oggi principalmente marginalizzata alle attività di comunicazione istituzionale ma con i finanziamenti del PNRR la vedremo accrescere in tempi brevi, andando ad accrescere la capacità digitale del “sistema paese” estendendo l’utilizzo dell’ICT all’offerta diretta di servizi pubblici, incrementando la possibilità per il Cittadino di poter accedere ai servizi disponibili su sportello digitale. Auspico in ogni caso che non venga a cessare la possibilità di accedere agli Uffici in forma tradizionale al fine di mantenere l’indispensabile rapporto umano tra territorio e Pubblica Amministrazione.

"Il legislatore ha finalmente compreso come sia necessario dettare linee guida funzionali alla completa digitalizzazione degli archivi e all’adozione di software gestionali di tipo full web operanti in cloud certificati, facendo in tal modo colloquiare le diverse banche dati sia locali che nazionali"

Una delle priorità riguarda la gestione del patrimonio delle “acque”. L’attuale e persistente siccità ci ricorda che non possiamo più rincorrere le emergenze, quindi, occorre accelerare trovare soluzioni adeguate, e diverse da quelle attuali. Quale supporto può fornire la digitalizzazione nell’ambito del servizio idrico integrato?

La rincorsa delle emergenze è sicuramente un male italiano cui dobbiamo progressivamente porre rimedio e, se parliamo del ciclo idrico integrato, dobbiamo partire dal presupposto che acque pubbliche italiane hanno una qualità tra le migliori al mondo e che l’acqua rappresenterà comunque “l’oro blu” dei prossimi decenni. Il fatto che si tratti di una eccellenza e di un bene pubblico, implica un preciso obbligo sociale della sua difesa, soprattutto in riferimento ai ricordati scenari di cambiamenti climatici con alternanza di lunghi periodi di siccità e intense precipitazioni. La consapevolezza di tutto ciò sta spingendo le Società Pubbliche di settore ad intraprendere investimenti mirati sia al controllo di gestione che al contenimento dei costi del servizio riducendo sensibilmente le onerose dispersioni dovute a reti/tubazioni di vecchio impianto. Con questi obbiettivi, una quota sempre maggiore degli investimenti viene positivamente destinata ai Sistemi Informativi anche di tipo Territoriale, deputati al controllo degli Asset Aziendali e delle Attività Manutentive.

Il caro bollette si sta facendo sentire anche per gli Enti locali, che per il prossimo autunno già prospettano restrizioni, ad esempio riduzioni nel servizio di illuminazione pubblica. Che alternative possiamo suggerire agli amministratori locali in termini di maggiore efficienza e qualità dei servizi? 

Riguardo l’efficientamento della pubblica illuminazione, stiamo assistendo al passaggio dalle lampade ad incandescenza a quelle a Led, il che comporta importanti investimenti per l’ammodernamento, mirati in primis al contenimento dei costi energetici ma non solo: le lampade Led sono più piccole e robuste e, oltre all’elevata efficienza energetica, offrono una sensibile maggiore durata, ridotti costi di manutenzione, maggiore sicurezza e minore impatto ambientale. Siamo quindi in una fase di investimenti e, nel caso dell’illuminazione pubblica, il principale l’obbiettivo da porsi riguarda perciò il “break even”, il raggiungere cioè prima possibile il rientro dell’investimento di sostituzione degli apparati di illuminazione attraverso la riduzione dei costi. Oltre a ciò, occorre migliorare la qualità del servizio e la trasparenza di gestione.
Tutti questi obbiettivi sono legati alla connessione in tempo reale degli impianti con le squadre di manutenzione, che si materializza attraverso sistemi di monitoraggio e allertamento informatizzato che consenta anche al Cittadino di poter segnalare problematiche ed anomalie al detentore del servizio. L’ammodernamento, quindi, non deve riguardare solamente gli asset di rete, ma anche l’informatizzazione che viene ad includere la progettazione della rete, la valutazione tecnica/economica delle realizzazioni, le necessità e le attività manutentive a tutto vantaggio del risparmio economico e una maggiore eticità del servizio. Possiamo estendere analoghe considerazioni sulle politiche di gestione della raccolta dei rifiuti, sulla mitigazione delle perdite delle Reti Metano ed in genere a tutti i servizi di pubblica utilità che vengono dispiegati sul Territorio direttamente dall’Ente Pubblico e/o dai detentori dei Servizi ad esso correlati.

"L’ammodernamento, quindi, non deve riguardare solamente gli asset di rete, ma anche l’informatizzazione che viene ad includere la progettazione della rete, la valutazione tecnica/economica delle realizzazioni, le necessità e le attività manutentive a tutto vantaggio del risparmio economico e una maggiore eticità del servizio"

Il Pnrr sta investendo molto nella trasformazione digitale. Sappiamo, però, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non è la panacea di tutti mali. Da una parte bisogna cambiare approccio e mentalità, dall’altra occorrono adeguate risorse da investire. Qual è la vostra esperienza sul territorio?

Partiamo con l’assunto che gli Asset di Rete (reti, vasche, lampade, cavidotti, apparati tecnologici etc..) sono il vero patrimonio di queste Società e che una efficace gestione operativa di questi è direttamente funzionale all’efficienza e alla qualità dei servizi che tali realtà offrono. La manutenzione e l’evoluzione nel tempo della Rete di Asset rappresenta quindi, il maggior Centro di Costo Aziendale che si riflette inesorabilmente, oltre che sulla qualità del servizio, sul risparmio dell’acqua anche sulle tariffe che vengono ribaltate sugli Utenti. La manutenzione straordinaria ha costi di gestione di un ordine di grandezza superiore alla manutenzione ordinaria: dover intervenire con urgenza su di una perdita o di uno sversamento, piuttosto che prevenire quanto possibile questi disservizi contando sul monitoraggio e su attività manutentive pianificate e controllate, diviene quindi il reale target per i Fornitori di questi servizi. Quindi, per rispondere alla domanda, è vero che occorrono risorse adeguate per la trasformazione digitale, parimenti è necessario entrare nell’ottica di considerare l’informatizzazione parte del sistema di efficientamento delle Reti. In questo modo si passa concettualmente dalla gestione straordinaria delle “urgenze” ( o emergenze) alla gestione ordinaria degli Asset. La Mission di Oikos, è proprio quella di fornire ai nostri clienti una visione strategica di medio e lungo periodo, basata su alcuni fattori e considerazioni, anche di tipo etico rivolti al miglioramento della qualità dei servizi e del mino impatto sull’ambiente. Nasciamo nell’anno 2000 come società che si occupa di informatizzare il territorio, con un mercato di riferimento rappresentato dalla PA locale e delle Multiutility. In questo contesto, credo che siamo tra le aziende italiane che possono vantare il maggior numero di Committenti nel settore, anche del punto di vista delle variegate competenze interne. La distribuzione di pubblici servizi viene erogata da Società di scopo, sia pubbliche che partecipate, abbiamo quindi approcciato questo mercato potendo contare su una vasta rete di applicazioni gestionali e cartografiche, rilasciate a livello di realtà locale.

La nostra proposta tecnologica per implementare Sistemi di Inventario degli Asset include, oltre alle Soluzioni Informatiche vere e proprie, la ricognizione e la valorizzazione del patrimonio di conoscenza, già presente nelle Aziende e nella PA. Molto comunemente questa è riscontrabile in forma non strutturata o non compiutamente informatizzata, ad esempio è solito partire dalla digitalizzazione dei grafi di rete, dal rilievo a terra con strumentazione topografica, dalla digitalizzazione dell’archivio cartaceo e/o la verifica e messa a standard dell’eventuale patrimonio di dati gia informatizzati magari in modo eterogeneo o fuori standard SINFI (Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture, è il catasto delle infrastrutture fisiche presenti sul territorio nazionale). A questo aggiungiamo il supporto sia Tecnologico, topografico e Informatico per attività straordinarie, quali censimenti massivi, ricognizioni ad alto rendimento, recupero di elaborati di tipo CAD e di altro genere. Tutti i servizi, quindi, mirati alla messa a punto di un archivio attendibile e facilmente mantenibile oltre che certificabile dagli Enti di riferimento nazionale.

Più nello specifico, l’approccio che proponiamo alla Committenza consente l’aggiornamento “in continuo” dell’inventario attraverso il legame dello stesso con le Attività Manutentive, sia ordinarie che su richiesta, che vengono effettuate nel tempo da operatori della Ditta o da operatori esterni di vario genere. Da qui la proposta di Oikos Engineering volta al “Maintenance management” (“gestione della manutenzione”) disciplina che include una vasta serie di funzionalità orientate e pensate per tutti gli Attori che contribuiscono a tali attività: da chi si occupa di calendarizzazione e assegnazione dei lavori, al monitoraggio delle attività, ai tecnici operativi che lavorano in campo, includendo tra questi anche le terze parti, aziende cioè che lavorano “a chiamata” o in un quadro strutturato di collaborazione.Tutti costoro necessitano di una propria “vista” sull’insieme delle Attività di Maintenance e quindi di soluzioni pensate e personalizzate per operare non solo nelle sedi, ma anche sul territorio, utilizzando app per dispositivi mobili ed in grado di operare anche nelle situazioni di assenza di connettività di rete. In generale, ritengo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) abbia acceso i riflettori sull’importanza di investire sull’informatizzazione, senza la quale la “transizione” rimarrà un’utopia. E non vogliamo che finisca così. In vista del raggiungimento di questo traguardo, occorre una maggiore sinergia tra Enti locali, Aziende pubbliche, gestori e società di informatizzazione. Sono fiducioso che la strada intrapresa stia andando in questa direzione.

 

 

 

CARLO CANE

Presidente di OIKOS Engineering

https://www.oikosweb.com

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